Non so se si sono trovati rimedi davvero efficienti al problema delle delocazioni, cioè di ditte che si trasferiscono nei Paesi dell’Est dove la mano d’opera costa quasi la metà che dalle nostre parti. In questo caso il vizio sta nella manica, cioè nell’UE, che per ragioni di grandezza ha voluto far entrare dei Paesi, come quelli dell’Est, dove ben si sapeva che il costo del lavoro è del tutto inferiore rispetto ai parametri nostrani, e dunque si doveva imporre loro che, se volvevano entrare nell’UE, dovevano adeguare un simile dato essenziale. Ora mi sembra che l’unica soluzione sia di adottare nei loro confronti dei diritti doganali tali da pareggiare i costi delle merci prodotte. So bene che ha il sapore di una bestemmia, una simile pretesa di applicare all’interno della UE dei diritti doganali. Naturalmente una simile misura non dovrebbe riguardare solo l’Italia, ma anche gli altri Paesi dove il costo del lavoro risulti paritetico o addirittura superiore al nostro, come la Germania, la Francia, forse la Spagna. Il fenomeno delle delocazioni cesserebbe per incanto, dato che i vantaggi derivanti dal minore costo nella fabbricazione delle merci sarebbero livellati dall’imposizione di diritti doganali, e dunque, per le ditte dislocate, verrebbe meno ogni vantaggio. A chi venderebbero i loro prodotti fatti più a buon mercato, se non ai loro stessi Paesi ma con popolazioni non in grado di spendere negli acquisti? Tranne l’adozione di un provvedimento del genere, non so proprio come si possa mettere un rimedio a una piaga del genere.