Sono addirittura furioso quando ascolto nei vari programmi TV le confuse ragioni degli oppositori alla green card, e più ancora al vaccino. Tra questi ci sono soprattutto i portuali di Trieste che ti attaccano in modo del tutto pretestuoso alle libertà sancite dalla Costituzione, come se queste libertà dei singoli non dovessero conciliarsi con quelle degli altri. Dopotutto, avevamo dovuto già accettare le imposizioni nascenti dall’obbligo di vaccinazione quando anni fa i genitori hanno dovuto sottostare a quegli obblighi per vaccinare i figli minori. Gli stessi portuali triestini così irrequieti pare che abbiano sottostato tutti a una vaccinazione antitetanica, e dunque conoscono bene questa logica. Per fortuna ascolto le motivate osservazioni a favore dell’obbligo vaccinale che provengono da vari fronti politici, da Fedriga per la Lega, dall’autonomo Calenda, da Cofferati per il Pd. Qualche colpa in merito ce l’ha pure il cerchiobottismo di Draghi, che in materia doveva essere esplicito, imporre l’obbligo vaccinale erga omnes, escludendo la via di mezzo dei tamponi, a cui invece si è attaccato il populismo di Salvini per indorare la pillola e tendere una mani agli inconciliabili del no vax. Ma i tamponi periodici con relativi costi, non sono una soluzione, o solo un ripiego temporaneo, da accettare in casi rari e come compromessi provvisori.