A scanso di equivoci, ripeto qui la mia posizione rispetto al covid, che diversamente potrebbe dar luogo a dubbi e sospetti. Comincio col ripetere che sono assolutamente un sostenitore dell’obbligo di vaccinarsi, come ho fatto io stesso a suo tempo. Sono d’accordo con Cofferati e altri, quando dicono che dovrebbe essere il governo a porre un obbligo per legge, come è avvenuto per la decina di vaccini cui hanno dovuto sottostare gli scolari per poter essere ammessi alle scuole. E non c’è contraddizione tra questo obbligo e la richiesta di esibire la green card, che è appunto il documento per attestare l’avvenuta vaccinazione. E’ come la patente di guida che qualsiasi agente può richiedere, diversamente dovrebbe andare a consultare l’archivio elettronico per constatare se il fermato possiede o no tale requisito. Trovo insostenibile, incomprensibile che intellettuali come Agamben e Cacciari osino sostenere le tesi dei no vax, o quanto meno quella loro posizione mi conferma nello scarso credito che gli riservo l nella loro professione. Il che vale anche per Barbero, che si annega nei documenti, fino a elencarci tutti gli amori di Dante e i suoi proventi di famiglia, ma senza dare il dovuto rilievo alla sua frequentazione dell’Università di Bologna, da cui ha ricavato le sue fondamentali concezioni politiche e linguistiche,
Ma allora, sconfesso le mie accuse ai virologi, da me tante volte detti nuovi monatti? No, perché ci sono molti aspetti incongrui nella loro conduzione dei controlli sul covid. A chi fanno i tamponi quotidiani e con quale criterio? Non sarebbe meglio procedere a un numero uguale ogni giorno, per poterne ricavare adeguate statistiche? E chi sono i morti, come si decide se un paziente è deceduto per attacco covid o per morte naturale? E perché non ci danno i numero dei decessi giornalieri avvenuti per altre malattie? Solo in base a un simile calcolo differenziale potremmo assicurarci di non essere turlupinati, da addetti che con abile mossa trascinano nel numero delle vittime da pandemia le morti per altre ragioni, oppure ritengono sufficiente mettere in conto della pandemia semplicemente una concomitanza con altre cause.