Prima di tutto, è doveroso che io faccia ammenda del mio scettiscismo quasi istituzionale dichiarando che, contrariamente ai timori espressi nel domenicale scorso che l’ottenimento della carta verde potesse messo a dura prova dalla nostra tenace burocrazia, invece l’ho ottenuto in un attimo presentandomi in farmacia munito della tessera sanitaria. Ma posso subito rientrare nella mia veste più consueta ripetendo, come già altre volte, il fastidio che mi procurano tutte queste dichiarazioni sui malanni climatici che sarebbero causati dal riscaldamento del pianeta, a sua volta conseguente all’eccesso di anidride carbonica della cui smodata emissione i Paesi più avanzati sono particolarmente colpevoli. E’ curioso che gli effetti di questi mutamenti climatici comportino inondazioni, bombe d’acqua in alcuni luoghi, e invece un effetto contrario altrove. di siccità disastrosa altrove. In tutte queste diagnosi manca un pizzico di scientificità. Ho già ricordato altre volte la preziosa ammonizione del nostro miglior meteorologo, il Bernacca, che invitava a pronunciarsi solo sulla scorta dei grandi numeri statistici, Non bastano estati o troppo calde o troppo fredde per diagnosticare mutamenti catastrofici del pianeta., Abbiamo del tutto dimenticato il grido d’allarme che si era lanciato per le alghe che avevano invaso il Mare Adriatico. Pareva il sintomo implacabile dell’inquinamento causato dalle industrie della Val Padana, ma poi si era scoperto che il fenomeno si era già prodotto nell’Ottocento, quando di scorie industriali ovviamente non si poteva parlare. Ma tutto bene se si predica l’abbandono delle energie di provenienza fossile (carbone, petrolio), a vantaggio di un ricorso sempre più sistematico all’energia elettrica. Per un mcluhaniano della prima ora come lo scrivente questo è un invito a nozze. Ma purché si risponda a un quesito successivo, da dove ricaveremo la mole enorme di energia elettrica necessaria? Basteranno le pale eoliche, i pannelli solari, cioè le cosiddette energie rinnovabili, o queste sarebbero solo un pannicello, inadeguato a rispondere davvero ai bisogni? E allora, se< vogliamo evitare di produrre l’elettricità con le centrali a petrolio e derivati, non saremo costretti a far uso di centrali nucleari, quelle che già esistono a due passi dal nostro confine, in Francia, e da cui noi acquistiamo notevoli quantitativi di energia elettrica, prodotta proprio con quei sistemi rinnovabili che sono dati dalle centrali nucleari? Signori, pseudo-scienziati che vi trastullate con frasi di facile effetto, fate un po’ di conti, per favore ,