Mi meraviglio che nessuna voce più autorevole abbia ripreso il mio quasi inudibile squittio contro Mattarella e la sua decisione criminosa di affidare il governo a due forze scellerate, la Lega e i Cinque Stelle, i quali, a onor del vero, non avevano fatto mistero dei loro disegni rovinosi e sovversivi. E’ un po’ tardi scoprire ora che la decisione presa di recente di portare il deficit al 2,4% si deve considerare anticostituzionali, ora non c’è più rimedio, dato che se anche il Quirinale si rifiutasse di firmare qualche atto, si sa che basterebbe ripresentarlo e il Presidente sarebbe obbligato a sottoscriverlo. D’altra parte, se per un verso Mattarella si è deciso a protestare con riferimento ad articoli precisi della nostra Costituzione, pare che per altro verso, se si dà retta al quirinalista patentato del “Corriere>”, Marzio Breda, non rinunciato a premere su Tria per indurlo a rimanere nel governo, Quanto a quest’ultimo, vale per lui, ma peggiorato, il detto di Francesco I sconfitto da Carlo V, tutto è perduto tranne l’onore, solo che appunto Tria ha perso pure l’onore, ogni credibilità residua, e non vale neppure l’alibi che sarebbe rimasto abbarbicato alla sua poltrona per “salvare il salvabile”. Quanto meno, nei tre anni prossimi per i quali è stato dichiarato il mantenimento del deficit programmatico non sarà possibile far recedere la cricca al governo, solidale più che mai. E certo il pavido Mattarella non oserebbe imitare il suo predecessore Napolitano nel mandare a casa i leader, se lo spread dovesse impennarsi al di là del sopportabile. Purtroppo non pare che niente ci possa salvare dal passare per le forche caudine di un default dei nostri conti, tale da persuadere il popolo votante dell’errore fatto nel dare piena fiducia ai due partiti nella loro politica disastrosa. Temi bui ci attendono, ma almeno si riconoscano i torti, le colpe in merito di Mattarella.